Il ‘rimbalzo’ produttivo dopo la pandemia ha innescato un’impennata dei prezzi dei prodotti e delle materie prime, compresi i combustibili fossili, ma il fronte del caro carburante è quello più turbolento. La dipendenza dell’Europa, e ancor più dell’Italia, da fornitori in aree instabili, comprese quelle dell’Europa dell’Est, ha infatti contribuito a infiammare i prezzi, con risultati sotto gli occhi di tutti. L'Unione nazionale consumatori rileva per esempio che l’aumento settimanale dei prezzi – oltre 23 centesimi/litro per la benzina e 32,5 cent per il gasolio – superano quelli del dicembre 2011 quando l’aumento delle accise deciso dal governo Monti prtoò a incrementi di 9,7 e 13,2 cent rispettivamente. L’UNC evidenzia come questi aumenti siano probabilmente frutto di speculazione, dato che le forniture di petrolio dalla Russia sono ancora regolari e che le quotazioni del greggio sono alte ma praticamente stabili. Il fronte del caro carburante è così tragico che la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine, al momento contro ignoti senza indagati e senza ipotesi di reato. Il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, che aveva dichiarato che “non esiste motivazione tecnica per questi rialzi. La crescita non è correlata alla realtà dei fatti, è una spirale speculativa sulla quale guadagnano in pochi”, è stato uno dei primi esponenti del Governo a lanciare l’allarme mentre le Associazioni dei trasportatori sono in agitazione.
Allarme generale sul fronte del caro carburante
Il Ministro Cingolani riferirà in Senato sugli aumenti del prezzo dei carburanti mentre, come riferito dall’agenzia ANSA, il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli ha detto, a margine di un convegno, che ''Stiamo valutando il taglio delle accise che non è differibile, a mio avviso, così come bisogna valutare altre tipologie di interventi non solo a livello nazionale ma anche europeo. Il prezzo del grano, poi , è aumentato in modo incomprensibile rispetto ad un tema di mercato perché c'è sicuramente un fenomeno speculativo". Della stessa idea la Viceministra alle Infrastrutture e mobilità sostenibili Teresa Bellanova che, prima di aprire il Tavolo autotrasportoconvocato per martedi scorso al Ministero, ha detto che “Un intervento sulle accise non è più rinviabile: ne sono convinta è lo dirò anche al Tavolo Autotrasporto. Il caro carburante rischia di strozzare un segmento strategico per il paese, quello dell'autotrasporto, con conseguenze su altri settori ugualmente essenziali”. Le stime degli aumenti della spesa delle famiglia per il caro carburante sono infatti di 1.750 euro l’anno e ai trasportatori non può che andare peggio.
Il fronte del caro carburante allarma l'Europa
Il governo belga ha inoltre comunicato che le accise su ogni litro di benzina e gasolio saranno ridotte di 17,5 centesimi di euro, una misura presa dopo che i prezzi alla pompa hanno sfondato i 2 euro al litro. La misure entrerà in vigore non appena sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ma il governo federale ha anche deciso che dal 1° aprile l'Iva sulle bollette dell'elettricità e del gas scenderà al 6%. Questi e altri interventi potrebbero diminuire di circa 300 euro annui le spese per una famiglia media rispetto all’importo che si sarebbe dovuto pagare se queste misure non fossero state prese. Gran parte del costo degli interventi sarà finanziato grazie ai maggiori introiti fiscali generati dall'aumento dei prezzi dell'energia. Il Governo italiano pensa a misure simili, nell’ambito di una mediazione fra le richieste dei partiti e il peggioramento della situazione economica causato dalla guerra in Ucraina, da mettere in campo già questa settimana. Si parla di un primo pacchetto di misure anti-crisi che possano placare il fronte del caro carburante sfruttando gli extra-incassi dell’Iva generati proprio dall’aumento del prezzo del carburante. Si punta a non ricorrere, almeno per ora, a un ulteriore scostamento di bilancio perché va preservata "la stabilità della finanza pubblica", come riferito da fonti di Palazzo Chigi. Fra queste misure sono date per certe la riduzione delle accise su benzina e gasolio – finanziato dall'extragettito Iva - e potrebbe arrivare un intervento sulle rate per le bollette – sembra sia previsto un meccanismo che preveda il 50% subito e il resto in 10 rate - per i pagamenti di luce e gas dovuti per i mesi da gennaio ad aprile. Il PD lancia anche l'idea di un "assegno energia per le famiglie più in difficoltà", che potrebbe tradursi in un ampliamento della platea che accede al già operativo bonus energia. In ogni caso uno dei settori più bisognoso di aiuti è il trasporto merci, la cui crisi potrebbe vanificare il buon andamento per il settore degli autocarri nel 2021.
Nicodemo Angì - Inforicambi.it